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Primissime

Fino a licenziare la vita

Assumere i figli caricarselichissà magari averli sperati altrove.E poi non reggere piùquesto tutt’uno d’azienda e famigliache ha fatto parte di un amoresconfinato.Come quando muore un amicosi velano gli occhie il cuore dubitache ce la si possa fare tutti quanti.Non coi conti a fine meseMa col ritorno alla fine dei giorni.

Moreneta

Tra agavi e capre mentre ci precedevi veloce nella salita coi tuoi diec’anni noi che lo riscoprivamo per caso come un buon vino assolato che prima riguardi questo Monserrato dell’Elba. Ti stavamo dietro a fatica increduli che ci fosse ancora la prova di una promessa e di un’invocazione: Pietro e …

Con l’ignoto

Sbandare abbandonare schemi meschini.Bisognava andareoltre la misuraper riavere vita.Per ritrovarela pace di un’aperturainfinita.Io, dominato da tespalancato istantetrattengo i volti non già il respiro mio,squadernarsi e stupirsi in protési destini.

Ferita aperta

Per questo inquieto lavorarenon posso consigliarmineanche con tesarebbero parolele solite.La realtà che procedein questo trattenimento,il dolore che sopportae che sopporteràil suo patimento,dà,giài compatimentidella Sua voceche mi fai compagna.

L’urlo di Munch

Ero combattuto tra la speranza che tu non li sentissi gli sbandamenti, gli stordimenti esasperati del patire, almeno così, i miei, no. E il desiderio che non lo tacitassimo, noi grandi, il tuo cuore. “E’ poco centoventimilioni. E’ bello!” e lo guardavi benedetto in tv, quasi ce lo fossimo aggiudicato …