Terre rosse

In fondo al principio
della strada
tu sei l’inaspettato

l’alba

E rifai felice
il tempo
dimenticato

sul ciglio

Apri
gli occhi
a me per ultimo

al campo

ai primi fiori
al sole

e presto alla nuova stagione

Del tuo amore
sempre nuovo
e inseguito

cui andiamo incontro umani

squarcio fatale
nel cielo

e nel nostro giorno scontato

quelle volte
guardando le quali
si avvicina il ritorno

delle sorprese senza fine

Saremo umani e divini
come Lui
e potremo bere
ci riporgerà lui stesso
il bicchiere

degli incontri più belli

e si moltiplicheranno
anime e corpi
vicini

morti mai

Ritorneranno i padri e le madri
e ne conosceremo il cuore di bambini
ciò che in fondo
in loro

abbiamo sempre amato

Vi sono
(‘sai’ dice mio figlio)
terre nuove e rosse
dove il tramonto

è crepuscolo dell’alba

Ravenna, 20-01-’24