Quando riconobbi il mio ideale

Sono i miei eroi
magari Angelo e Romano
che liberarono subito in me
un grido – amicizia
inconsapevole Amicizia
eccome vibrare l’uno per l’altro

Così andarono le cose:
mi invitò Donatella nell’intervallo
in quarta ginnasio
prese la parola Angelo
eravamo un’ottantina
che ci facevo lì (?)
a fare l’alternativa
il più bravo della classe

Mi prese in controtempo
come tutti i colpi che vanno a segno
che eravamo lì
non per uno studio nuovo
(e chi se ne sarebbe fregato)
ma per una vita nuova
Allora sì
parlare di America latina
Giovanna cantò Que linda es Cuba
Giampaolo, l’amico venuto da Cesena –
sembrava lontano Cesena –
la sua relazione
su sviluppo e sottosviluppo

Un insegnante sulla sessantina
come tutti noi
in un afflato inaspettato
si presentò dicendo mi chiamo Pierina
ma se mi chiamate Professoressa
va bene lo stesso
Irreversibile amicizia
che poi avrei scoperto inesauribile
Assemblea poetica
in una spoglia aula del liceo classico
Dante Alighieri (non ridere Sommo poeta)
di Ravenna

Dove io ritornato oltre la sessantina
e svezzato al mondo
non ho pensieri
né cuore (non so quanto puro)
che non desideri amicizia