Caffellatte

Tiro giù le coperte
una mano sopra gli occhi
guardo l’ora
in direzione della finestra
desidero Dio
e il caffellatte.

Mi alzo,
la vita è andare avanti,
l’ho imparato quando coprivo gli occhi,
con la mano,
per non vedere
niente,
l’intimo corrompersi –
che poi è un eterno –
movimento del tutto.

Bevo il caffellatte,
latte freddo
sopra il caffè caldo,
ritrovo le forze,
la vita è andare avanti,
tra il niente e il tutto,
la poesia del cuore
non è quella
composta ieri,
ma è ancora nella penna
e l’aspetto.

 

 

Bologna, 27-01-’18