Aspettando il caffè

Non è maledetta
l’attesa di tutto
che ci portiamo dentro
mentre ordiniamo un caffè al bar
e non ci sei tu.
Rifletto la sua battuta di prima
– lei giovane e carina –
e che una volta mi aspettavo
tutto da ogni cosa
facendo confusione…
E non ci sei tu.
Un ordine naturale quasi
sereno, dopo il travaglio la gioia,
sapere che a certe domande,
ogni cosa,
ogni persona – e non ci sei tu –
risponde a suo modo.
In certa parte,
occupando
un certo posto,
nel cuore del mondo,
su cui è stata crocifissa
la pretesa.
E non ci sei Tu,
di cui mi hanno parlato,
non Ti conosco,
se non perché
questa attesa infinita,
inizio a sentirla
più amica.
E ora posso chiamare le cose
con il loro nome.

Bologna, 14-11-’17