Airbus

Ho infranto il desiderio nei dirupi della vita come la mano di un pilota folle. E lassù non è ancora tempo di ginestre. Questa concentrazione di sciagura, come una congiuntura che il destino ci prepari a velocità folle, con incosciente determinazione è … sì è almeno un’avvertenza nuova alle nostre giornate. Perché non si sa oggi dove e come colpirà. Comunque abbatterà il desiderio. Il desiderio che non è mai sazio, il desiderio che non si consola, verrà tradito. Pardon, da che mondo e mondo viene tradito. Verrà sconfitto, piuttosto! Perciò è l’abbraccio miracoloso che deve avvenire, non si scappa. O noi oggi torniamo a mendicare il cuore salvato, il cuore guarito, il cuore amato, il cuore consolato, da qualcosa di storico che è più grande del cuore umano, oppure non saremo uomini. Non sappiamo noi come finirà l’avventura del mondo, se tra città ricostruite o se tra campi di desolazione. Non importa però se saremo cittadini o profughi. Ciò che conterà è se saremo ancora uomini.

 

 

 

 

 

Bologna, 26-03-’15