Giuramento

C’è un popolo che si è diviso,
che ha inveito nei bar e sui social,
contro,
sempre contro, che la sa lunga,
che il capo gliela farà vedere lui, sperem,
e intanto che lavorava
sputava,
lei dietro il camion fumava
che qui l’è dura
e bisogna pur sopravvivere.
C’è un popolo, identico, anzi lo stesso,
che sapeva che non era facile
e che non si scherza con il fuoco,
c’è un popolo che andava a lavorare
in ginocchio,
che non fosse vano questo lavorare
a giornata
e le pizze recapitate dai figli,
e lei con la cipria in un appartamento,
che bisogna pur sopravvivere.
Ma che non diventasse un peccato collettivo,
che non ci andasse tutto il Paese a puttane…
Le agenzie battono la notizia, c’è l’accordo,
come un’intonatura, come un la,
come un improvviso collettivo orecchio assoluto,
razza di puttanieri in quale notte stonata
avete imparato questa ultima umiltà
femminea e virile,
terrena e celeste?
Giurate, su questo popolo giurate.

Bologna, 1°-06-’18