Una sveglia per tutti

La Commissione europea ha bocciato la manovra finanziaria italiana e presentato uno studio sull’evoluzione del debito pubblico dell’Italia che di fatto apre, dopo la consultazione degli Stati, alla procedura di infrazione.
Ciò sempre che sia vero che l’Italia sia davvero così isolata. La verità è che se il debito pubblico non è l’esito di questa finanziaria, ma della decennale storia dell’Italia nel dopoguerra, esso è semplicemente preso a pretesto per una bocciatura dal sapore politico. Probabilmente, almeno finora, non è stato fatto abbastanza per evitarla da parte degli esponenti del Governo italiano, anzi la politica del “tanto peggio, tanto meglio” sembrerebbe giovare agli oltranzisti del “prima gli italiani”. Ma la conferenza stampa dei commissari UE a mercati aperti e con la motivazione di un incremento del debito e di un’assenza di politiche di crescita non fa che gettare benzina sul fuoco.
Io credo che l’Italia non si possa salvare senza Europa (non con questa Commissione intendo però) e che l’Europa non possa fare a meno dell’Italia. Bene fa Salvini a non volere accettare più un’Europa in cui l’Italia subisca solamente le decisioni altrui. Anche la Germania e la Francia stanno attraversando una crisi profonda. Ciò che attraversa quelle Nazioni e quei popoli non è più rappresentato dalla classe dirigente e dalle sovrastrutture politiche di Bruxelles.
Moscovici e Dombrovskis hanno detto che la procedura di infrazione avverrà a seguito di una consultazione degli Stati membri. Ha scritto Sapelli che la Germania ci stupirà.
E’ certo che l’Italia ora non può più fare a meno, anche in un’ottica sovranista, di allearsi con qualcuno. Non basta fare affidamento sull’appoggio di Trump e di Putin, che probabilmente vogliono usare l’Italia come grimaldello per far saltare l’Unione europea. Salti pure questa Unione, ma non con tutti i filistei. Occorre iniziare a preparare, da questa circostanza del tentativo di comminare all’Italia una procedura di infrazione, nuovi termini di un’alleanza tra i popoli che hanno fondato l’Unione. I Capi di Stato di Germania e possibilmente Francia devono capire che anche nei loro Paesi c’è un’onda sovranista che intende bilanciare anni e decenni di esproprio dell’autodeterminazione dei popoli da parte di Istituzioni che non sono espressione del voto popolare e di politiche lontane dal bisogno di sicurezza e di identità. Ma Salvini rifletta sul fatto che nessuno si può permettere anni di sovranismo disgregatore e di arroccamento all’interno dei singoli Stati in barba a qualsivoglia esigenza/istanza di collaborazione (a diverse velocità naturalmente) tra i Paesi dell’Unione. La storia è lì a ricordarci ciò che hanno rappresentato i popoli europei all’origine stessa della fondazione/civilizzazione della Russia e dell’America. A differenza che in passato un ruolo peculiare i popoli europei non potranno più svolgerlo senza preservare forme di collaborazione politica tra loro, che rappresentino – non da ultimo – una garanzia di pace.

Pietro Lorenzetti, Bologna, 21-11’18