Tre sì

Ma che ne sanno i maschi delle generazioni
dello sbattersi
dalla nascita alla morte?

E ogni volta volere andare oltre il ponte
proprio io dirti per certo
che l’attraverserai
e ci sarà ancora non forse
un campo più aperto

Ma poi sentire
proprio da te, forte,
fortezza (ora lo vedo eccome a ritroso)
che anche la fede a questo punto sa dire
solo “speriamo”

Allora mi volto indietro
questa volta a te
argine donato alla disperazione

Nella mente non ti posso e non ti voglio
più leggere –
per meglio ascoltare –
e vedo crescere in te la febbre
di mettere a terra
la potenza della tua giovinezza

Così ringrazio
per quella strana
commozione
dono scoperta dono
della figliolanza!

Che si perpetua
senza esperire l’altrui sentire
ma potendo dire
insieme e ciascuno
un sì virile

 

 

Bologna, 16-10-’20