Tra Giovanni Paolo II e Guccini

1984-1985 preparavo la tesi sulle encicliche di Giovanni Paolo II, per una loro analisi storico linguistica, dovevo dividere radice e desinenza in tutte le parole dei tre testi fino ad allora promulgati (in latino). Poi avrei dovuto calcolare le occorrenze dei diversi lemmi e infine scrivere la parte teorica. Avevo un computer (di allora) prestatomi da FF -che ringrazio ancora- proprietario della casetta alla periferia di Modena dove lavoravo e c’era come distrazione solo un vecchio giradischi e un solo disco in vinile con ‘Dio è morto’. L’ascoltavo mille volte tutti i giorni girando da solo per la cucina, poi andavo a sedermi e continuavo a dividere tipo homin-is homin-i homin-em e sentivo nella testa e nel cuore quel che scriveva GPII e sentivo nella pelle e nello stomaco quel che cantava Guccini.

 

San Lazzaro, novembre ’20