Profondo nero

Svegliarsi curiosi

e scoprire che il cielo

è rimasto nero,

chissà perché;

aspettare l’alba

al caldo di una coperta

e sentirsi senza,

chissà perché;

guardare di sbieco

i primi bagliori

che sanno di giorno aperto,

chissà perché;

sfidare l’anima arida e l’alba inesorabile a dire sì

e dire no, non ci crederò

oggi non morirò,

so io perché.

Ma è il giorno che sale,

è la gatta che salta,

a lentamente condannare il cuore…

a quale vita chissà,

a quale giorno chissà,

a quale amore chissà,

a tutto sicuro,

perché sei più forte di me…

profondità del cielo ampio

dalle grandi braccia

su questa terra di rugiada di maggio.

 

 

Colunga, 11-05-’17