Per realismo e idealismo

Il Premier Draghi ieri in Parlamento, a proposito della presa di posizione della Polonia che rivendica la primazia della legislazione nazionale su quella europea, quindi una Comunità europea limitata a difesa comune e tutele economiche, ha detto che non si può stare in Europa solo per bisogno, ma vi si sta per realismo e idealismo.
Non è un dibattito ozioso, anzi è utile che non vi sia un pensiero unico.
Ma cosa c’entra la visione di Draghi con il fare quotidiano di ciascuno di noi?
E’ solo la voce delle élite e delle banche?
Libero, chi lo crede, ovviamente di pensarlo.
Io credo che Draghi da uomo che ha vissuto con attenzione le crisi dal 2008 in poi, che tra le mille frequentazioni ha conservato anzi affinato una solida lettura cristiana del reale, ci stia dicendo con realismo appunto, che non ci si salva da soli dalle crisi contemporanee, che solo la collaborazione è un metodo  adeguato alle sfide che abbiamo davanti.
Noi non siamo fatti per vivere di emergenze, siamo fatti per camminare e non si cammina passo dopo passo tra i ciottoli della storia senza una meta grande (idealismo: ideali che si sottopongono alla verifica della realtà).
Soprattutto si cammina insieme. Famiglie e comunità.
Le famiglie  e le comunità nascono e si alimentano di realismo e idealismo.
In questo sta la corrispondenza tra il realismo e l’idealismo  che talvolta illuminano la politica e quelli che animano e sostengono la vita quotidiana.

 

Ravenna, 21-10-’21