Gira il vento
Quando a Marina, passata stanca
la mattina,
la fortuna gira il vento a scirocco,
le ombre diventano
bambole vive coi capelli bruni,
riflessi biondi
e ondine laccate.
E’ allora che la vista controvento
si fa impietosa,
un pareo sotto i piedi
e il rigore della bolina
da un comodo lettino,
a soppesare la perfezione dei corpi,
a perder tempo,
perché passa l’età breve, come i giorni
di una farfalla che va a morire sulla duna.
Ma mentre il vento rinforza
ritorna in mente
la bellezza di abbracci maturi
e il loro mulinare
frescura calda sulla pelle,
e quante volte bambini ritornavamo indietro
a chiedere l’aggiunta del cioccolato fuso sul gelato.
E’ dentro, scritta come il seme
di un fiore che a primavera rinasce,
è certa,
come il giorno che rinasce,
è mia, come l’amore che sfascia il tempo impietoso,
la bellezza in ciò che vedo.
Marina Romea, 30-07-’17