Stazione centrale
Ti sei fatta reietta con quella garza da sembrare infetta e ridondi, mendicante, un lamento che suona “vicino!” Se così teatrale, se così ricurva, richiami soltanto una carezza di denaro, perché quell’ambiguo “vicino”, detto ad ogni estraneo, rimbomba nell’alto soffitto che solo comprende? Milano, 9-11-’13