A viso aperto

Venne fuori, prima dal labbro, dalla fossetta del labbro superiore, poi sgrinzandosi a sorridere, le due labbra comprese, così, come tra loro e loro. Gli occhi umidi, senza lacrimare, accompagnarono il leggero elastico del viso. Era luce. La consapevolezza leggera di tutta la fatica, del dramma che era stato lasciar scalfire il marmo del cuore. E riconoscere che lei (ogni lei) c’è, che tu (ogni tu) ci sei, che il senso di ogni momento si potrebbe fare vita.

 

 

Bologna, 1°-05-’15