quel parlare calmo

C’è un tono che convince a calmarsi
a calmarsi dentro
anche se non si era agitati fuori
c’è un tono che vorresti risentire
nel suo primo attacco disarmato
e nel suo avanzare piano, profondo
è un parlare che sa di terra e di alberi secolari
che viene sicuro dai continenti
che abbraccia il mondo e quello che credi il tuo
c’è un tono che è famiglia, ma non è ruoli
è lo stesso degli psichiatri, ma alla fine non li paghi
c’è una cadenza che fa cedere le armi
e un’intenzione che si percepisce d’amore
non può non essere reale

c’è un uomo buono
e tanti lorsignori,
c’è un uomo buono e tutti attori
uno sincero e non mi par vero,
c’è una preghiera, caro amico,  che diremo insieme

Quando? Dove?
Lontani nel mondo
la sera a modo nostro vicini
e allora ci sveglieremo nei primi mattini,
dovunque saremo,
a fare scherzi di carnevale,
a togliere le maschere truci
agli uomini buoni

 

 

Bologna, novembre ’18