Olive e capperi

Nasce come un ritrovo in pizzeria
finisce come un incontro sulla via
a crocchi e capannelli
questa serata che non conosce cosa
riserverà il domani,
e ci si àncora ai figli,
si parla di loro per non parlar di noi,
ma lo sai che hai il colore dell’oro:
mento a mento il parlare
ripara una tentazione di disfacimento
e tu lo sai che hai l’argento:
ti ho di fianco, non ti vedo, ti so tranne quando…
Rita ha letto un libro
di adesso, una storia moderna
che parla di un ritorno,
sembra la speranza confusa,
trepidante, intrepida dei primi cristiani,
noi siamo quelli che aspettiamo
tra le incertezze della vita
e la pizza ben lievitata di stasera
una ‘chimera’, una nuova cometa
il filo che non si distrugge della seta delle donne…
Tu ridi e mi chiedi di ripetere,
sorridi, sorridi…
io non so cosa veramente tu creda di questa storia
io non so cosa veramente io creda di questa storia.
Questa sera però è così.
Per te, per lei,
per noi che ci muoviamo solo per la bellezza,
lo sguardo non sarà stato innamorato invano
e non sarà più mezzano, ma deciso e dolce,
si arrenderà alla sua profonda nostalgia,
che dice di guardare dentro
quel filo che c’è nella seta delle cose tutte,
è lo sguardo umano,
che a sessant’anni ama il futuro
come l’inestricabile dono
di dare vita,
di dare la vita
e di ancora ridonarla.

Bologna, 6-05-’18