Nuovamente sentire

Canta stasera lo spirito
– e come chiamarla?
questa aria benedetta
che ci separa nel tempo
e nello spazio di un viaggio

Che ci fa riscoprire nei cortili
oltre i livori, che ci tiene uniti
in un sempre, in un riscoperto
Nuovamente sentire.
In questo aprirsi delle vene
e andare alla testa
nella gagliardia
del petto

In te fratello,
in te, in te amori nuovi
non platonici ma semplici,
già perpetui
che non conosceranno maledizioni
e che si estenderanno sulla terra

Da una città
ad un piccolo borgo,
ad una capitale a Manhattan
alla Statua della Libertà

E Marte non sarà una cattura
ma una captatio di Dio:
neanche lui ci catturerà

Michelangelo, sulla volta celeste,
ritoccherà  solo i nostri occhi
commossi dai secoli

 

Ravenna, 14-10-’24