Notturno nubifragio
Scenderebbe la pioggia
se non fosse per il vento
e per i cieli immensi
anche così
rintanato al nubifragio
solo ascoltato
e temuto
Non mi sono mai sentito
al mio posto
come in questo abbraccio corrisposto
e non capisco
cosa possa dare io
talmente è vano
il pensier mio
Dimmi Dio
basterà dopo
quando mi sarò addormentato
dopo gli anni in cui ti maledissi
invocare che finalmente abbia
riconosciuto
di amarti, e magari
qualche volta rendermi conto
di stare trasparente
alla mercè
di quel bambino
che pregava
sul cuscino:
Te amo!
Crescere ha voluto dire
tradire
anche senza sbagliare,
affinare i sensi,
ardire
di guardarti al camino
dei giorni dispersi
Finché tu, indissolubile
amore
con cui condivido
Dio dentro il vicino –
parlare dei destini ogni mattino
della guerra lontano
che è ormai parte di noi
Visione dunque amorosa
amicizia di mondo
come una storia in erba…
Moltiplicarsi indiviso e in piccole parti
di affetto e di dialogo
che al cielo chiedono solo
una sempre nuova – strada davanti
Ravenna, 22-01-‘23