mosso e fermo
Chi non sta mai fermo
all’interno
Chi per capire
chi per amare attraverso
prende spesso il vento
di bolina
quando poi non sibila più e la vela sventa
si perde
come se l’avesse fatta grossa
come fosse
un castigo del cielo
e viene su qualcosa che spaura il cuore
Occorre allora un sentire paterno
la tua voce baritonale
con cui stasera mi parlavi d’altro
scommetto sul tavolo
un buon fermo soave
del tuo Friuli
che raffredda il freddo del bicchiere
e scalda le mucose
così che noi povera voce
ritroviamo il coraggio – di chiedere
Ravenna, 21-02-’22