La Lourdes di Barbiano: dentro la provocazione (solo testo)

LA LOURDES DI BARBIANO: DENTRO LA PROVOCAZIONE
Faccio una cosa che non faccio mai, spiegare una mia poesia che è la Lourdes di Barbiano. “Ho solcato le mie stanze o poco più”, cioè non ho girato molto il mondo, “ma so qualcosa della vita”, l’esperienza, “del dolore che non mi hai tolto tu”, ci sono stati tanti dolori nella mia vita, assieme a tante gioie, ma un dolore che è quello della malattia ha attraversato i decenni in modo acuminato. “E dell’amore di una bambina”: la grande compagnia della mia vita. “Oggi sbucando dalla via mi sei apparsa” e qui mi rivolgo a Maria, a Barbiano: “sai dicono sia una farsa”. Mi sei apparsa non è naturalmente in senso soprannaturale, ma nel senso che ti sei parata davanti perché sbucavo appunto da una via mai fatta, mai percorsa. “Sai dicono sia una farsa il nostro affidamento così strano”. C’è una protezione che devo riconoscere io come tutto il popolo cristiano da parte di Maria. Ma il vero apparire di Maria dal punto di vista dell’esperienza che ho fatto io del religioso è il metafisico attraverso il fisico, ma il fisico non è una statua, il fisico è proprio l’altra persona. L’altra persona è sempre, secondo l’insegnamento evangelico, segno e strumento del rapporto con Cristo, ma vi sono dei momenti in cui questo essere segno coincide proprio, cioè segno e mistero coincidono sono momenti in cui, per questo il riferimento a Maria, la bellezza si impone attraverso le sembianze di una persona in carne ed ossa, la bellezza con la B maiuscola, e sono momenti unici e rari. “Il popolo cristiano e lo stesso Francesco che andò dal sultano”. Qui c’è una equivalenza tra l’attività per la Fratellanza universale che ha fatto Francesco l’attuale Papa e San Francesco andando dal sultano per scongiurare le guerre tra ottomani e e cristiani. E’ questo il popolo cristiano: è questa ingenuità, questa baldanza ingenua di San Francesco che va dal sultano come raccontato negli scritti che riguardano la sua vita e “tutto questo è ridicolo o pazzesco?” come chi dice oggi: cosa potrebbe, cosa deve fare allora Israele se non deve rendere pazzesca la sua reazione se non deve andare oltre, cosa deve fare? e nessuno ha la risposta cioè la possono avere solo loro evidentemente di sicuro si può dire che il diritto a difendersi non è il diritto a vendicarsi “dire questo è pazzesco?” “Noi siamo terra a terra” nel duplice senso che siamo piccoli umili e ignoranti, nel senso che non abbiamo le soluzioni dei grandi della Terra, ma siamo anche terra perché siamo umili. “Siamo scaraventati dalla guerra”, non solo chi si trova direttamente là, ma anche noi qua. E non tanto per le conseguenze economiche indirette, quanto per la partecipazione perché le coscienze compartecipano le une delle altre, “in ogni dove spaventati”, come a Gaza come a Tel Aviv come nel sud di Israele come nel nord di Israele come in Cisgiordania, “dicono che l’Occidente” (meglio volevo dire l’Europa ma c’era un problema di rima) “non conti quasi più nulla nel Medioriente che fu anche la nostra culla”. Ecco la grande partecipazione alla vicenda mediorientale non è come quella, non è solo quella che c’è per tutto il mondo ma è per la culla, la culla della cristianità, la culla delle grandi religioni che si devono abbracciare le une con le altre. E possono svolgere una grande funzione per dissolvere questa crisi, per ridimensionare questa crisi, ma è anche la culla dell’umanità, la culla dell’Europa senz’altro, dove, assieme al pensiero greco e romano, ha dato vita e forma a quello che siamo. “Noi oggi pregheremo dalla Lourdes di Barbiano”: questa statua a cui faccio riferimento è una statua dedicata alla Madonna di Lourdes, proprio perché è solo esattamente, perché è solo una statua che non piange che non fa cose strane che sta lì ferma “e quel che conta è che piano salga dai cuori non una fatwa”: cioè non una maledizione non una vendetta non una condanna a morte, usando un termine che è stato usato per Salman Rushdie, “ma un’offerta semplice dei gesti e dei rapporti complice lo spirito diffuso dai palinsesti”. Allora: ma cosa può salire dai cuori? “Un’offerta semplice dei gesti”: cioè dopo io vado dal fruttivendolo, dopo aver pensato questa poesia, andando dal fruttivendolo, nella gentilezza dello scambio delle cose e dei denari, nello sguardo alle persone, in una preghiera che percorre dal di dentro la persona. Tutto porta l’umano (Homo sum humani nihil a me alienum puto cit: Publio Terenzio Afro), tutto l’umano non è estraneo a me e non è estraneo a Cristo, perciò l’offerta è quella cosa che riconosce l’origine di tutto come dono e che porta tutto l’umano fin dalla sua piccolezza a Cristo, lo dà a Dio, al destino, al senso, a ciò che consente il bene per il mondo, alla pace: è ciò che porta al buono, è ciò che porta a ciò per cui siamo fatti. E’ ciò che riporta, come ha detto giustamente Davide Rondoni, parlando dei bambini martiri: il Dio stupefatto che riconsegna al Dio che ha fatto quel bambino… torturato…
“E dei rapporti”, l’offerta dei rapporti complice lo spirito diffuso dai palinsesti: qui è un mio sogno che i palinsesti TV e non solo – sarebbe bello anche i social è più difficile – ma i palinsesti TV almeno per l’esposizione che hanno si facessero esempi di una responsabilità a tutto tondo, di un tener conto tutti i fattori. E nello stesso tempo di un cammino che non può essere interrotto da una soluzione finale, da vendette, soluzioni statuali violente come l’ipotesi dello Stato islamico. Ma deve rinascere “un movimento spirituale incontenibile, per noi la miglior epoca occidentale”, per voi fratelli dell’Oriente e del Medioriente sarà la migliore epoca dell’Occidente se vivrà quest’offerta diffusa, cioè un movimento spirituale. Spirituale è la crisi perché la crisi non è data dalle motivazioni economiche, geopolitiche che stanno di contorno al Medioriente, che derivano anche da ciò che ha fatto l’Occidente alla fine dell”800 e dall’inizio del 900 in quelle terre, ma deriva da uno svuotamento negli ultimi decenni del senso della testimonianza dell’Occidente per l’Oriente e dell’Oriente per l’Occidente. La globalizzazione è la triste centrifuga di questa negazione, di questo niente che sta sotto l’interesse economico, non perché sia da demonizzare, ma perché sotto l’interesse economico non sta una società su basi umane e spirituali.
Spirituale è la motivazione della crisi, spirituale ne sarà la via d’uscita. “Si perderà entrambe (Israeliani, palestinesi e non solo)” senza un miracolo di Maria della Pace regina.