Il presagio del ponte

Crinale dei cuori
spartiacque degli occhi
l’ombra tua lunga
anticipa le nostre vite
e le maledice
dalla nascita
come se nascessimo
untori di morte
gli uni degli altri

E tu presago
nefasto
sul bel Golfo del Tigullio
crinale dei cuori
spartiacque degli occhi

Non è tardi
per ereditare la speranza
degli avi
rimboccarsi le maniche
tergere ad ogni ora il sudore
stringere i giunti
al passaggio
di legami di perdono

Crinale dei cuori
spartiacque degli occhi
senza aggettivi
per questo tempo
di strana sfida ai lavativi
adulti forzati nelle proprie case
come bimbi sui banchi delle elementari
a imparare la civiltà minimale

Per un domani ricostruirla
con le proprie mani ormai grandi
e immaginare da infanti
con travi portanti
il nuovo mondo
come il ponte Morandi
e magari da qui
in un’estate incipiente
riprendere il mare

Crinale dei cuori
spartiacque degli occhi
che avremo imparato a tenere
all’altezza del compito
nostro di uomini

 

 

San Lazzaro, 22-03-’20