Il gabbiano e il cormorano
Il vento era diventato incerto
e per una volta
il volo
dei gabbiani
aveva preso
benché più alto
benché più lento
e ampio,
l’andamento
e la sicumera
di quello dei cormorani
La necessità
del loro
vorticoso
agitarsi in volo
Che ne era di quello libero
appeso ad un raggio di sole
nell’attesa di un sospiro di brezza?
Della ressa sui fari
delle ciurmaglie dei marinai
delle traiettorie delle ali
Non ricordo la stagione dell’aprirsi al sole
sugli scogli
dei balli goffi
sui banchi di scuola
Ci folgorarono
i giovani e le giovani
le salite
e le loro picchiate
Ma ormai. Il nostro tempo
indaffarato a vuoto
è sordo,
al vento delle folate che sole,
ci possono rialzare in volo
Il cormorano ignaro
non ci sta
ad aspettare il vento
Ha rinunciato da tempo
al suo riflesso
chiaro
Casalborsetti, 16-03-’23