Davide

Davide va.
Davide è forte.
Gli dico, come fosse una scoperta,
che la vita è ruvida e impassa il desiderio,
gli dico che quando stride come bottiglie di vetro
rotte per scherzo dal destino,
io non ce la faccio, non scrivo più,
che non mi è ancora nata una creatura dal desiderio negato
(… è stato tanto desiderato e subito amato!).
Strane parole via cavo:
“se dici non mi è ancora successo, allora succederà
che il desiderio negato partorirà”
(desiderio-limite-creatività,
scrissi io stesso).
Quasi fosse una consolazione
Lui mi parla di impossibilità del desiderio
da cui nasce la poesia.
D’accordo carissimo Davide purché siano poesie di visi ridenti
e non di soli versi.
Daremo tutto il cuore.
E non basterà.
Diresti Tu.

Bologna, 7-06-’18