Commiato

Spazio che ho abitato non ti possiedo,

ho passato tanti anni tra due balconi

e opposte finestre, su tante visioni,

ma nessuna era l’una, quella che vedo

ora, ora che devo andare, è forse la più reale.

Ma tutto mi sfugge, o forse non a me,

perché non son bastati tredici anni

per catalogarti, mi è rimasta l’aria

temperata, delle mezze stagioni e la corrente,

da strada a strada, da fronde a fronde.

Mia casa,

tra queste finestre, le gabbie

sono saltate per sempre.