Carcere minorile

Come tanti parroci nei secoli.

Ma come se fosse nuova la lavanda.

Come se profumassero e ad un tempo maleodorassero

nel dolore quei piedi tattuati di resa e di disperazione.

Ti sei piegato fino a farci sentire il cattivo odore,

ti sei piegato fino a farci sentire il profumo.

Li hai lavati, li hai strofinati, Francesco

poi li hai baciati, non per finta, non per rito,

non scostate le labbra  impregnate nel piede,

proprio come deve aver fatto Lui.

Che nella mente aveva il nome di ciascuno, Giacomo, Matteo, Giovanni,

fino a Pietro, i loro piedi tra le labbra

e i loro volti scolpiti nel cuore.

Potendo con la stessa intensità,

con la stessa realtà

“se avrete Fede farete opere più grandi delle mie”,

inaudita forza che nel Tuo martirio s’irragiona

e da cui sprigiona una speranza libera,

che viene nelle nostre  carceri  a lavarci i piedi

e a dire: “uscite!”.

 

Bologna, 29-03-‘13