Bar 8

Arriva da lontano, arriva il ricordo e quella vibrazione autentica

della tua voce e di un calice di vino, che si confonde bianco alle pareti,

arriva ora quel pallore di vita vissuta, la tua e la mia…una domanda

e il sapore della compagnia, con i tanti che sono presenti adesso come allora.

Gioia e dolori sulla tovaglietta e la cesta di vimini del pane, mentre rimane

alle pareti della bocca, e dello stomaco alto, il sapore del vino

con domande da bambino, chi siamo – cosa facciamo, come per giocare,

io rimango senza fiato come sempre a queste domande.

Il tuo parlare si fa chiaro, duro e chiaro, della durezza e della chiarezza

di un buon soave, anche se tu sei emiliano, buona terra la tua,

infatti parliamo anche di Enzo e della fede e del mistero

che non si può misurare e sempre meno con l’andare del tempo:

vincerà il mistero, alle sue condizioni ovviamente, ci sbaraglierà fino all’ultimo respiro,

ma durerà soave ed eccezionale, per sempre, come in questo ritrovo da bar.

 

 

Bologna, 6-04-’17