Amerigo Vespucci

E mi ricordo di un bar
al mare
e di un campari

di una visita
di amici di Milano
che sapevano

delle strane volture
del mio tempo
e le avevano già abbracciate.

Oggi qui
sture e spurghi
di case al mare

rifugi
per tanti
in questo angolo di strada

tra una giocata
e un’innamorata
raccontata alla barista.

Un bar di paese
un’aria traspare
quale che fa la luce del faro

che non indica altro
che i posti e gli anni
spesi qui a cercarlo

tra occhiali a specchio
e code dell’occhio
date alle barche,

come ci fosse
un’ ultima improbabile cosa
da pensare di fare da sani.

Voltura
troppo strana
che noi liberi un bel giorno

ci sentissimo convinti –
sentissimo una convinzione
profonda e commossa

a tenere il rapporto – tra noi, tra tutti –
come un Amerigo Vespucci
che raccolga migranti

Guardare il porto
dentro gli occhi creoli e mondi
che fanno amare il mondo ed il viaggio – quali che essi siano…

 

Marina di Ravenna, 28-03-’23