Ori fugaci
Il fiume è triste qui,
non gli basta di essere arrivato.
Oltre il molo,
l’altra riva,
le barche ed il capanno.
Altrove, insomma, sempre altrove.
E me lo dici ora che sono arrivato?
Credevo non alle acque,
ma alla luce del sole aperta.
Eccola, era là oltre.
Orefice di fortune fugaci
ora gli ori – lo sapevo, in fondo –
sono arrivati qui
puri, nostri, tardivi.
Foce Lamone, 22-08-’25