Forse verso la foce

Le stonature,
le sbiaditure,
le sbavature
dei decenni
Hanno commosso
le partiture…
Il vento ha soffiato,
sotto le pagine del nostro libro:
pure ora mi appaiono –
Tutte le riviere di sera.
Oltre il fiume Lamone.
È vuoto. Solo l’amore pneuma
sotto tutte le cose
le fa dall’origine essere uno.
E mi appare vertigine
che non cede. Al dipendere dal destino,
reclama Dio di persona e lo invoca.
Nelle corse di Ferragosto sa di sole!
Prende gli schizzi calciati dai bambini
lungo le passeggiate sulla riva! Avverte
la fine dentro ogni cosa, questo sì,
ma questo altresì sa
che i tempi e i modi son di Dio.
Ancora una volta intanto
dimmi, cosa ha detto l’ultima volta?

Foce Lamone, 22-08-’25