L’urlo e il grido
E così riconosciuto il mistero del male
terribile e trasversale come un uragano
sottile e letale come un sottomarino
Il mondo non più si dividerà
come mai del resto è stato
in buoni e cattivi
Ma tra chi griderà
e tra chi urlerà
tra il grido e l’urlo
Perché il primo sarà rivolto-
e forse ascoltato –
il secondo sarà vago e dissolto
Ma ci sarà un urlo
benché non rivolto
ma disperso agli altri uomini
Che sarà un avvertimento
trapelato a forza come nella tela di Munch
che griderà ai propri simili
Oltre il limite non del morire
ma dell’odiare
ci sarà – non solo alle spalle: il niente
Sarà uno strano grido
flebile e forte
che non saprà dove prendere respiro
Non dalla gola strozzata
non dal petto intimidito
non dal ventre fiaccato
Ma da una strana zona del cuore
da un tarlo della mente
che non conosceranno filo spinato
Ravenna, 5-10-’22