Lettera a un filosofo e politico
Tu fulgida intelligenza
che mi scrivesti
sai
da tempo io non ho più speranza
Mi chiedevi sottotraccia
– almeno io così l’avvertii –
un dono di cuore e anche di grazia
umile e certo
Si parlava di amicizia civile
e non feci altro –
che mandarti la foto degli angeli del fango
di Genova
Poi ti ho visto solo in tele
dire parole e cose chiare
sempre
Ora – la retorica non piace a nessuno –
sta storia dei balconi
è roboante quanto ridicola, se i giornalisti
la spacciano per la soluzione
(hai dunque ragione tu
a prendere la crisi per quello che è)
Ma se questi gesti
se questi canti
come flebili e fugaci lumini
di bellezza nel buio
fossero l’inizio di una nuova sintonia?
Azioni che significhino
‘io sono insieme con te’
e si facessero progetto…
A te che dici giustamente
‘niente dovrà più essere come prima’
non paiono un po’ strani questi condomini?
Accompagnare la loro emozione
non è questione di disincanti
ma di avere per amica la speranza.
San Lazzaro, 17-03-’20